Gerarchia e rispetto
Come spesso ci ricordano i nostri Maestri – tanto con le parole ma ancor più con l’esempio – prima prerogativa di un istruttore è quella di mettere da parte il suo Ego e condividere quanto sa con chi si affida ai suoi insegnamenti. Un buon istruttore dovrebbe essere felice di constatare che i suoi allievi progrediscono e magari diventano anche più bravi di lui, perché in una sorta di staffetta, quello che è il traguardo di uno deve necessariamente essere il punto di partenza di un altro, se si vuole lavorare per il progresso. Di due cose, in tutta coscienza, sono graniticamente certo: di non essere il migliore istruttore che bazzica sui tatami di questo mondo e che ogni volta che cerco di insegnare qualcosa ci provo nel migliore dei modi. Non vi è dubbio alcuno che alla buona intenzione non necessariamente corrispondano risultati altrettanto positivi, ma così come mi assumo la responsabilità dei frutti maturati, altrettanto pretendo (e uso questo verbo non a caso) che non si discuta