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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

“Dei Princìpi delle Arti e dei Mestieri”

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E’ noto ad ognuno, per averlo su sé stesso sperimentato, che l’Arte – quando correttamente applicata – non può prescindere dalla applicazione di princìpi che sono – nella loro natura - universali e perenni.  Al cangiare dell’Arte mutano le applicazioni pratiche, ma i principi rimangono stabili, con le loro regole note a chi li abbia ben compresi. Nell’Arte vi deve essere necessariamente economia, il che vale a dire che non vi deve essere né troppo e né troppo poco, poiché nell’uno e nell’altro caso l’opera sarebbe irrimediabilmente persa. L’arciere che tende troppo l’arco lo spezza, quello che lo tende poco non riuscirebbe a scoccare la freccia; il medico che esagera con le sue pozioni avvelena il paziente, quello che risparmia le dosi non guarisce il malanno; lo scultore che colpisce con eccessivo vigore spacca il marmo, quello troppo debole neppure lo scalfisce.  Nelle Arti, quali che siano, vi deve essere comprensione e rispetto del Tempo, dello Spazio e della Misura del gesto; chi

Dal Dojo al metaverso, cambieranno le tecniche ma non i principi?

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Chi pratica arti marziali o discipline di combattimento da un po’ di anni (diciamo qualche decennio…) ha assistito ad una vera e propria rivoluzione copernicana in questo campo: dalle palestre umide e puzzolenti descritte da Clint Eastwood nel film “Million Dollar Baby” e da Simone Chierchini nel suo romanzo  “Narrando viaggiando” con tecniche al limite del masochismo e quasi del tutto ignare dei più elementari principi di biomeccanica si è passati a luoghi igienicamente più accettabili in cui il benessere del praticante e la sua incolumità sono fattori imprescindibili. L’ennesima innovazione la abbiamo vissuta in questi due anni, causa Covid-19; lezioni online, didattica a distanza e allenamenti con insegnanti ed allievi distanti decine (quando non centinaia) di chilometri sono diventate la norma e sembrano solo la premessa ad una pratica sempre meno fisica. L’incombere del metaverso , con i suoi avatar ed i suoi ambienti fungibili nella realtà virtuale potrebbe imporre nuovi paradi